top of page

Kaddish

E’ un connubio molto particolare quello che sta alla base del nostro progetto.

Nasce innanzi tutto dall’accostamento di due strumenti che assieme danno vita ad un repertorio ricco di suggestioni e contaminazioni. Due strumenti di genesi distante: se il primo pianoforte fu costruito dal padovano Bartolomeo Cristofori alla fine del '600, il sassofono vede la luce ben più tardi verso la metà dell'800, grazie all'ingegno del belga Adolphe Sax (che all'invenzione darà anche il suo nome).

 

Da un lato, quindi, uno strumento dal nobile pedigree, che ha in parte fatto la storia della musica moderna in Europa. Dall'altro uno strumento giovane, anarchico e insolente, che tarderà ad affermarsi nella tradizione "colta" della musica europea, ma che nella febbrile America di inizio secolo darà un contributo determinante all'esplosione del jazz.

Il repertorio selezionato si accosta, per periodo e tematicità, alle vicende legate all’Olocausto. E’ nato così il progetto “Kaddish”. Nella liturgia ebraica, il Kaddish è una breve preghiera composta da piccole formule di lode a Dio in lingua aramaica, che ricorre spesso durante le orazioni giornaliere e che viene inoltre recitata alla fine di uno studio o in suffragio dell’anima di un parente. Nel nostro caso, una sequenza di musiche e testi scelti appositamente sviluppa un percorso di grande intensità, coadiuvato da videoproiezioni che accompagnano lo spettatore nell’evolversi del programma.

 

Kaddish è un’operazione culturale che affronta una delle tematiche più spinose del secolo scorso con il contributo di suoni, parole e immagini, dando voce a creazioni artistiche contemporanee al periodo storico trattato.

 

Tito Pavan: attore

Sebastiano Andreose: clarinetto e saxofoni

Cristiano Zanellato: pianoforte

bottom of page